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  Divorzio: come si calcola la quota di Tfr spettante al coniuge L'indennità dovuta al coniuge deve computarsi calcolando il 40% dell’indennità totale percepita alla fine del rapporto di lavoro, con riferimento agli anni in cui il rapporto di lavoro coincise con il rapporto matrimoniale: risultato che si ottiene dividendo l’indennità percepita per il numero di anni in cui è durato il rapporto di lavoro, moltiplicando il risultato per il numero degli anni in cui il rapporto di lavoro sia coinciso con il rapporto di matrimonio e calcolando il 40% su tale importo. SEGUE ------------------ L’art. 12 bis della legge sul divorzio si chiude stabilendo che la quota di TFR spettante al coniuge richiedente corrisponde al 40% dell’indennità totale, in relazione agli anni in cui il rapporto di lavoro è coinciso con il matrimonio. Calcolo ben descritto dalla sentenza della Cassazione n. 15299/2007, la quale chiarisce che: “l’indennità dovuta deve computarsi calcolando il 40% dell’indennità tota
 https://ridare.it/articoli/news/come-liquidare-il-danno-alla-capacit-lavorativa-specifica
  sentenza n. 28988/2020  ha offerto alla  Cassazione civile  l’opportunità di un approfondimento dogmatico in merito alla  distinzione fra danno alla capacità lavorativa generica e quello alla capacità lavorativa specifica , https://www.studiomiotto.com/IT/Novit%C3%A0/Le-news/La-Cassazione-puntualizza-la-distinzione-tra-danno-alla-capacit%C3%A0-lavorativa-generica-e-specifica.html

MODELLO PROCURA ALLE LITI

  Avvocato Nicola Patete Via Torquato Tasso. 13 – 71016 San Severo (FG) pec: patete.nicola@avvocatifoggia.legalmail.it Io sottoscritto____________, nato a____________ il_________ (Cod. Fisc.), residente in_________ alla via_______ n.____ delego a rappresentarmi e difendermi nel presente giudizio, in ogni sua fase e grado, con ogni più ampia facoltà del caso e di legge, ivi comprese, in via esemplificativa e non esaustiva, la facoltà di proporre e/o resistere a gravami, opposizioni, reclami, di riscuotere e quietanzare somme, di procedere in via esecutiva, di chiamare terzi in causa, di estendere o ridurre le domande, di proporre nuove domande ed eccezioni, di agire in via riconvenzionale, di transigere e/o conciliare, l’Avv. Nicola Patete). Eleggo domicilio presso e nel suo studio in San Severo, via Torquato Tasso n° 13. Dichiaro di essere stato informato ai sensi dell’art. 4, 3° comma, D.lgs. n. 28/2010 e s.m.i., della possibilità di ricorrere al procedimento di mediazione

MODELLO RELATA DI NOTIFICAZIONE CARTACEA INPS

  RELATA DI NOTIFICAZIONE Su richiesta dell’Avv.____________ quale suo procuratore come in atti, io sottoscritto Ufficiale Giudiziario addetto all’Ufficio Unico Notifiche presso la Corte d'Appello di___________, ho notificato il su esteso atto così come segue: I.N.P.S. (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliato in____________, alla via________________ n.___ , ivi recandomi e consegnandone copia a mani di: I.N.P.S. i(Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) in persona del Presidente pro tempore, dom.to per la carica presso la sede dell’Istituto in Roma, Via Ciro il Grande 21, CAP 00144  inviandone copia a mezzo del servizio postale come da legg e

fac simile Ricorso per affidamento di figlio di genitori non coniugati

  Formulario fax simile Ricorso per affidamento di figlio di genitori non coniugati   TRIBUNALE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE RICORSO EX ART. 316, 337 bis c.c. La sig.ra _______ nata a _______ il _______, residente in _______ via _______ (C.F. _______) elettivamente domiciliata in _______, via _______ presso lo studio dell’avv. _______ (C.F., indirizzo pec, numero di fax), che la rappresenta e difende in forza di mandato in calce al presente atto premesso  che la ricorrente aveva a suo tempo intrattenuto un rapporto di convivenza more uxorio con il sig. _______, nato a _______ il _______; che da tale convivenza è nato in _______ in data _______ il figlio _______, riconosciuto da entrambi i genitori; che la convivenza si è interrotta già il _______ ed il sig. _______ ha trasferito la sua residenza in _______, via _______; che il sig. _______ ha sempre mostrato aperto disinteresse nei confronti del figlio, di cui non si è mai preso cura sin dalla momento della nascita, delegando alla ricor

Ordinanza n. 22497 del 09/08/2021 Diritti della personalità Diritto del nato da parto anonimo ad accedere a informazioni sulle proprie origini - Sussistenza - Distinzione - Diritto a conoscere l’identità della madre - Limiti - Diritto ad accedere alle informazioni sanitarie sulla salute della madre - Condizioni.

  In tema di diritto del nato da parto anonimo ad acquisire informazioni relative alle proprie origini, la Prima Sezione da un lato ha ribadito, in linea con la sentenza delle Sezioni Unite della S.C. n. 1946 del 2017, che il diritto a conoscere l’identità della madre deve essere contemperato con la persistenza della volontà di questa di rimanere anonima e deve essere esercitato secondo modalità che ne proteggano la dignità, tenendo dunque in considerazione la salute della donna e la sua condizione personale e familiare (nella fattispecie, è stata così confermata la sentenza di merito che aveva escluso il diritto del figlio a conoscere l’identità della propria madre, in quanto la donna era in età molto avanzata e versava in gravi condizioni di salute anche psichica); dall’altro lato, ha precisato che tale diritto va tenuto distinto da quello ad accedere alle informazioni sanitarie sulla salute della madre, al fine di accertare la sussistenza di eventuali malattie ereditarie trasmissibi